Fritillaria imperialis ‘Aureomarginata’
€ 9,90 (1 pz) - € 35,64 (4 pz)
Pianta con il fogliame verde con bordi giallo oro, grandi fiori rosso acceso.
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Informazioni aggiuntive
Famiglia | |
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Origine | Afganistan, Iran, Pakistan, selezione della specie dell'Iraq |
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La Fritillaria imperialis nelle forme ‘Rubra Maxima’ e ‘Lutea Maxima’ è una delle bulbose più affascinanti. Essa viene coltivata in Europa dalla fine del ‘500 ed è stata oggetto di grande ammirazione nei famosi giardini segreti del seicento. Sorprendentemente, queste piante sono tuttora relativamente poco conosciute e vengono a torto considerate difficili in coltivazione. La forma con le foglie variegate è particolarmente attraente ed inconsueta.
E’ particolarmente importante controllare all’acquisto la qualità dei grandi bulbi (maleodoranti e per questo considerati un rimedio contro roditori): bulbi sani, con le grandi scaglie carnose turgide, se piantati presto, daranno sempre risultati soddisfacenti. Conviene piantare il bulbo alla profondità almeno doppia della sua altezza evitando copiose annaffiature subito dopo la messa a dimora per evitare che l’acqua ristagni nel vistoso buco lasciato al centro del bulbo dallo stelo dell’anno precedente. Appena vengono emesse le radici (spesso i bulbi commercializzati sono già muniti di qualche radice sviluppatasi nella torba o nei trucioli in cui vengono conservati), la pianta comincia a produrre sostanze protettive che assicurano la resistenza ad attacchi fungini ed al marciume. Lasciare i bulbi appena acquistati troppo a lungo fuori terra, causando eventualmente l’essiccamento delle prime radici emesse e delle scaglie esterne, è la principale ragione per gli insuccessi talvolta riferiti. Durante l’inverno l’umidità apportata dalle piogge è assolutamente sufficiente per la sopravvivenza delle piante, le quali emetteranno in primavera lo stelo munito di foglie verde lucido in ciuffi. Gli steli delle piante coltivate in piena terra possono raggiungere l’altezza di 50-70 cm. Le foglie sono molto decorative e sotto il loro ciuffo all’apice dello stelo si trova il cerchio dell’infiorescenza composta da grandi fiori campanulati. I fiori emanano un leggero ma sgradevole odore di carne marcia.
Importante è il drenaggio del suolo. Questa specie è originaria delle zone montuose dell’Asia (dalla Turchia fino al Kashmir) dove cresce in zone innevate d’inverno e secche d’estate. Anche in giardino, dove tollera suoli anche disparati, purché altamente permeabili, devono essere simulate tali condizioni, lasciando i bulbi indisturbati più anni. Le piante crescono bene in pieno sole. E’ preferibile evitare suoli eccessivamente ricchi di sostanza organica. La fertilizzazione durante il ciclo vegetativo deve essere effettuata somministrando del fertilizzante complesso liquido circa ogni tre settimane.
Come per tutte le Liliaceae, e le bulbose a fioritura primaverile in generale, è necessario controllare attacchi da limacce, ma il maggiore nemico delle giovani piante è il coleottero Lilioceris lilii, assai diffuso in Italia. Questo parassita approfitta della precoce emergenza delle piante di Fritillaria, ben prima della maggioranza dei Lilium, e danneggia le foglie.
Quando è previsto il dissotterramento dei bulbi dopo il termine del ciclo vegetativo, è possibile piantare le Fritillaria imperialis molto tardi anche in zone semiombreggiate e di sottobosco. Le luminose infiorescenze danno un tocco misterioso a tali ambienti.